DONANEMAB neutralizza le placche amiloidee (responsabili della Malattia di Alzheimer) nelle fasi iniziali della malattia.
Secondo il recente comunicato di Eli Lilly, l’azienda farmaceutica che sta conducendo gli studi sperimentali, DONANEMAB sembra avere successo soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. Per intenderci le fasi in cui la sintomatologia non è ancora pienamente manifesta.
La malattia di Alzheimer presenta un decorso molto lungo. Gli ultimi studi dimostrano che, a livello cerebrale, sono presenti alterazioni proteiche beta-amiloidee e TAU già 30 anni prima della manifestazione sintomatologica. Lo studio TRAILBLAZER-ALZ ci rivela l’efficacia di un farmaco soprattutto se assunto nelle fasi prodromiche di malattia. Ciò significa che una diagnosi precoce può fare la differenza, soprattutto nel rilevare i primi sintomi tipici della fase preclinica della malattia (es. lievi disturbi della memoria, sintomi depressivi), che generalmente non vengono presi adeguatamente in considerazione proprio perché non impattanti sulla qualità della vita del soggetto. Sottoporsi ad un attento esame neuropsicologico ai primi segnali di decadimento cognitivo può dunque fare la differenza nel contrastare con successo la prognosi nefasta della malattia.
Di seguito riporto, per chi interessato, il link per accedere ad una semplice descrizione dello studio ancora in corso, in attesa che venga pubblicato l’articolo con gli esiti definitivi dello studio sperimentale.