Cervello come le impronte digitali

(Immagine presa da http://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/il-cervello-e-unico-come-le-impronte-digitali)
Tramite l’uso della Risonanza Magnetica di Diffusione, gli studiosi dell’università di Pittsburgh hanno studiato il connettoma di 699 cervelli. Nei gemelli solo il 12 per cento è identico, il resto viene “individualizzato” in base alle esperienze di vita.
Il gruppo di ricerca condotto da Yeh FC è arrivato a dimostrare la grande specificità di ogni cervello umano. Esattamente come le impronte digitali, così la peculiarità morfofunzionale cerebrale concorre a determinare la specificità di ogni individuo. Questo risultato conferma l’importanza dell’esperienza nel “modellare” la nostra materia cerebrale: i gemelli omozigoti risultano avere solo il 12% del cervello identico; il restante 88% viene modificato in itinere (con un ritmo di cambiamento pari al 13% circa ogni 100 giorni) in base alle specifiche esperienze di vita del singolo.
Questa scoperta, unitamente alla nuova metodologia di indagine, appare importante per confermare ulteriormente il concetto della plasticità cerebrale, con importanti ricadute a livello clinico: determinare l’influenza di fattori patologici, genetici, sociali o ambientali nel costruirsi dell’architettura cerebrale. Il particolare connettoma di una persona in un determinato momento, potrebbe, secondo gli autori, arrivare a configurarsi come una sorta di marcatore fenotipico per specifiche funzioni/disfunzioni cerebrali.
Per approfondire l’argomento: Yeh FC et al, Quantifying Differences and Similarities in Whole-Brain White Matter Architecture Using Local Connectome Fingerprints, PLOS Comp. Biology, 2016 Nov 15; 12 (11)