Una ricerca condotta da Erika Wolf, della Boston University e pubblicata su Psychoneuroendocrinology nel settembre 2015, rileva una correlazione tra PTSD e invecchiamento cerebrale precoce. La Sindrome, definita di Maria Antonietta, sembra colpire anche soggetti molto giovani, già tra i 30 ed i 40 anni.
Lo studio è stato condotto sulle cartelle cliniche di 281 Veterani con PTSD, reperite presso il TRACTS (Veteran’s Transactional Center of TBI and Stress Disorders). L’analisi dei dati ha evidenziato anomalie nella metilazione genetica, tipiche dell’invecchiamento organico, della morte cellulare cerebrale e delle disfunzioni cardiache.
In un secondo studio, pubblicato nel dicembre 2015 su Biological Psychiatry, la stessa ricercatrice ha rilevato un’incidenza pari al 25% della Sindrome Metabolica (di per sé collegata anche a malattie neurodegenerative come l’Alzheimer Disease) nei veterani di guerra. Secondo le stime della Wolf, questa percentuale potrebbe addirittura toccare punte del 40% nei soggetti con PTSD. Di fatto, la concomitanza di PTSD e Sindrome Metabolica porta ad una riduzione dello spessore della corteccia cerebrale imputata alla regolazione emozionale e alla conservazione della memoria. La Wolf ha infatti rinvenuto correlazioni significative tra PTSD e Sindrome Metabolica e tra quest’ultima e riduzione delle spessore corticale cerebrale.
Allo stato attuale, il gruppo di ricerca si sta concentrando su studi longitudinali, al fine di approfondire ulteriormente il campo di studio e di approdare a maggiori evidenze scientifiche.
Ref.
Wolf J. Erika et al, Accelerated DNA methylation age: Associations with PTSD and neural integrity, Psychoneuroendocrinology, doi:10.1016/j.psyneuen.2015.09.020
Wolf J. Erika et al, Posttraumatic Stress Disorder as a Catalyst for the Association Between Metabolic Syndrome and Reduced Cortical Thickness, Biological Psychiatry,doi:10.1016/j.biopsych.2015.11.023